Proviamo ancora a indicare esattamente che cosa studiare e che cosa leggere, non abdichiamo a questo che mi pare ancora essere un dovere della scuola, e della società in generale. Non è il quindicenne che deve sapere cosa leggere, come non è il bambino di tre anni che deve sapere cosa mangiare a cena. Il quindicenne e il bambino non possono che scegliere le cose facili e vicine, divertenti e buone da mangiare; non possono avere la nostra capacità di lungi-mirare. Dunque, prestiamogliela. Cioè, forziamoli dolcemente un po’.
Il problema, se vogliamo, è ancora più vasto. Una mia cara amica mi raccontò che un giorno un ragazzo si presentò a casa sua: era il nuovo fidanzatino di sua figlia, ed era passato a trovarla. Era un bel ragazzo biondo, con un anello al naso. La mia amica gli disse che così con quell’anello al naso, non sarebbe mai entrato a casa sua. Il giovane aspettò un’oretta e poi si ripresentò ripetendo che voleva vedere la sua ragazza. La mia amica lo guardò attentamente, gli sorrise e lo fece entrare: si era tolto l’anello dal naso, e da quel giorno divennero amicissimi, lui e la mia amica.