Lasciar maturare
Perché affrettare la crescita in realtà la distrugge.
Un contadino, rientrando la sera a casa, dice ai suoi figli: oggi ho lavorato molto, ho dovuto dissotterrare i semi germogliati dal mio campo. Dissotterrare i germogli di un campo, uno dopo l'altro, uno stelo dopo l'altro, è evidentemente una faticaccia; e quando i bambini si recano al campo, ovviamente vedono che tutto è ormai seccato. Ecco l'esempio di ciò che non bisogna mai fare, ci dice Mencio.

Volete che qualcosa cresca, e vi mettete a dissotterrare i semi germogliati. Volete ottenere più direttamente l’effetto, in funzione dell’obiettivo che vi siete fissati, e, facendo ciò, andate incontro al fallimento, perché lo avete forzato. Voglio che la pianta cresca, e allora dissotterro il germoglio.

Volendo affrettare la crescita, agire direttamente su di essa, mi muovo in senso contrario al processo avviato e cosi ho fermato, annientato, la possibilità che l’effetto si realizzasse sponte sua. La crescita del germoglio, infatti, era implicata nella situazione, si trovava nel seme sepolto nella terra. Anziché intervenire e faticare, bastava sfruttare tale potenziale: lasciar maturare.

F. Jullien
Dal libro: Pensare l’efficacia