Che fa la scuola per tutto questo? La scuola svolge programmi ministeriali, perché ritiene che il suo compito non sia propriamente quello di educare, ma unicamente quello di istruire, essendo l’educazione, nella falsa coscienza dei professori, un derivato necessario dell’istruzione. Ma le cose non stanno propriamente così. E’ se mai l’istruzione un evento possibile a educazione avvenuta. E l’educazione non è fatta solo di buone maniere, ma è una lenta acquisizione, attraverso riconoscimenti, della gioia di sé.
Anche i topi da laboratorio alla fine non si muovono se, dopo aver percorso in tutti i modi il labirinto, non trovano il formaggio. Gli adolescenti, perché non sono topi, si muovono ancora, ma non nel chiuso della gabbia scolastica, bensì fuori, nella strada, dove non sempre, ma talvolta c’è aria malsana. A scuola restano i problemi, ma le vittime di questi problemi sono già lontane, fuori dalla scuola, con buona pace di chi pensa, e sono i più, che per educare basta istruire.