Incantevoli mostri
Quando Isadora Duncan balla,
lo spirito risale fino al primo mattino del mondo,
quando la grandezza dell’anima
trovava la sua libera espressione
nella bellezza del corpo.
(dal Sunday Sun , 1908)
Assistendo alla lezione diretta da Petipa (I. Duncan) annota: “Tutto questo allenamento sembrava avere lo scopo di separare completamente i movimenti del corpo da quelli dell’anima […]. È appunto il contrario di tutte le teorie sulle quali ho fondato la mia scuola, in cui il corpo diviene trasparente ed è solo l’interprete dell’anima e dello spirito […]. Mi convinsi più che mai che la scuola di balletto imperiale era nemica della natura e dell’arte”.

Nella ricerca di una danza non più decorativa e acrobatica ma espressiva, di una danza “che fosse, attraverso i movimenti del corpo, espressione divina dello spirito umano”, Isadora si chiede come si sia potuto, con la deformazione delle abitudini corporali e mentali, fabbricare quelli che sono stati chiamati gli “incantevoli mostri”.

Questa perversione, osserva, comincia dal punto di vista tecnico, con la scelta di quella che costituisce la base di ogni movimento: “Ho finito per scoprire la molla centrale di ogni movimento, il focolaio della potenza motrice […]. La scuola di ballo insegnava che questa potenza si trova al centro del dorso, nella colonna vertebrale. È da questo asse, dicono i maestri di ballo, che partono i liberi movimenti delle braccia,delle gambe, del tronco e il risultato dà l’impressione di un burattino snodato. Questo metodo produce un movimento meccanico, artificiale, indegno dell’anima”.

Certo se si vuole che tutto il corpo segua l’impulso dell’“anima”, è un punto che sarà difficile collocare anatomicamente! Ma malgrado le spiegazioni piuttosto vaghe, sembra che per Isadora Duncan, se si vuole che il movimento obbedisca a una logica emozionale e non ad una logica meccanica, il centro di irradiazione debba trovarsi là dove le emozioni sono provate fisicamente col massimo di intensità: nei dintorni del plesso solare.

R. Garaudy
dal libro Danzare la vita