Penso che l’insegnamento dovrebbe essere una faccenda molto inconsapevole: bisognerebbe non accorgersi di stare insegnando. Se invece studio come insegnare, acquisto una consapevolezza troppo consapevole, che danneggerà ogni mia naturale inclinazione. Inoltre divento per forza di cose pedante e forse anche presuntuoso, se, nel momento in cui sto insegnando, mi dico continuamente: io sto insegnando!
Bisognerebbe insegnare e basta, buttarsi e stare un po’ a vedere quel che succede. E come nello sport: se devi fare una curva sciando, non ti metti a ripassare la teoria della gravitazione universale di Newton… Anche perché, se lo facessi, cadresti.
Devo ammettere che io sono, a priori e «naturalmente», contraria a qualsiasi forma di didattica intesa come scienza a sé stante, cioè come teoria. Penso che si possa insegnare un mestiere, ma nel senso che lo si può «passare» attraverso la pratica e l’esempio. Non certo attraverso uno studio tecnico-teorico, il quale non solo secondo me non è utile, ma può essere addirittura controproducente.