Il mio lavoro non è aggiustare le persone o aiutarle a sentirsi meglio, ma far sperimentare la propria autoaffermazione in modo da non dover dipendere da alcun terapista per raggiungere un qualche livello di coerenza. Questo non vuol dire che non apprezzi il bodywork, al contrario. Però il mio lavoro riguarda l’esperienza incarnata e come avere accesso al guaritore che è dentro di noi. E’ questo l’aspetto importante del mio lavoro.
Quando lavoro con i terapisti, non voglio insegnare loro in che modo io lavoro con lo psoas degli altri, ma voglio che loro stessi facciano l’esperienza incarnata del loro psoas, perchè è da questo che nascerà la loro sensibilità creativa, spontanea e intuitiva, senza la quale tutto si riduce soltanto ad una tecnica, una mera filosofia che non è presente nello spazio e nel tempo.
Insegno alle persone ad essere presenti a se stesse perché più una persona è presente, più guarisce e più si sente meravigliosamente bene dentro.