Il problema di un rapporto educativo basato sul modello genitore/bambino è che è caratterizzato da un limite evolutivo intrinseco. Quando infatti viene attuato fino al raggiungimento di una certa fase evolutiva, protegge la persona offrendole, in cambio di obbedienza e di identificazione col maestro/a, i limiti che non sa ancora darsi da sé e, grazie all’identificazione, un’identità succedanea.
Da un certa fase evolutiva in poi, mantenere questa modalità diventa invece il principale impedimento alla realizzazione di sé. Perché, anche se a livello formale chi insegna si adopera per attrezzare la persona rispetto a una competenza o a una professione, fa cioè teoricamente di tutto per renderla più potente rispetto alla vita in generale (il cosiddetto empowerment), a livello sostanziale, continuando a porsi con una modalità genitoriale, in modo subliminale di fatto rimanda all’interlocutore un’immagine infantile di sé che riconduce quest’ultimo a una condizione di impotenza.