Fino agli ultimi anni della sua vita, la dottoressa Rolf parlò solo in modo molto generico di una linea verticale che percorre il corpo in relazione alla forza di gravità. Fino al momento in cui iniziò la stesura del suo libro non aveva mai insegnato uno schema visuale specifico che codificasse la posizione ideale delle diverse parti del corpo.
In realtà è impressionante la difficoltà del compito che venne addossato a una donna che aveva lavorato per anni come ricercatrice, studiato per anni discipline sia tradizionali che non tradizionali, individuando i vari approcci alla terapia somatica, e operato come terapeuta per circa quaranta anni, quando pretesero da lei che formasse in periodi di sole quattordici settimane intere classi di studenti completamente digiuni in materia. È logico che potesse sentirsi costretta a semplificare in modo radicale le sue conoscenze (al solo scopo di poterle trasmettere).