L’inerzia della mente umana e la sua resistenza all’innovazione si dimostrano più chiaramente non – come si potrebbe pensare – nelle masse incolte – che vengono facilmente trascinate una volta che è stata colpita la loro immaginazione – bensì nei professionisti coi loro interessi acquisiti per tradizione e per il monopolio del sapere.
L’innovazione costituisce una duplice minaccia per le mediocrità accademiche: mette in pericolo la loro autorità di oracoli ed evoca il timore più profondo che tutto il loro edificio intellettuale, laboriosamente costruito, possa crollare.