Attestati di stima
Cosa caratterizza i genitori degli adolescenti che non compiono atti criminali?
Anni fa i ricercatori hanno scoperto che, fra i due e i dieci anni di età, i genitori chiedono ai bambini di modificare un comportamento ogni sei-nove minuti. Come riassume lo psicologo dello sviluppo Martin Hoffman, questo dato «si traduce in circa 50 episodi al giorno di imposizione della disciplina, ovvero più di 15.000 all’anno!»
Quando i salvatori di ebrei ricordavano la propria infanzia, spiegavano di aver ricevuto dai genitori una forma di disciplina particolare. «La parola che usavano più spesso era spiegare», come hanno scoperto gli Oliner: I genitori dei salvatori differivano maggiormente dagli altri per l’abitudine di ricorrere al ragionamento, alle spiegazioni, ai suggerimenti per rimediare al male commesso, alla persuasione e ai consigli […] La disponibilità a ragionare comunica un messaggio di rispetto. […] Implica che, se i bambini avessero capito meglio o saputo di più, non si sarebbero comportati in modo inappropriato.
È un attestato di stima per l’ascoltatore, una testimonianza di fiducia nella sua capacità di comprendere, svilupparsi e migliorarsi. Il ragionamento costituiva solo il 6 per cento delle tecniche educative impiegate dai genitori dei soggetti passivi, ma ben il 21 per cento per i genitori dei salvatori. Una salvatrice raccontò che, quando da piccola si comportava male, la madre «me lo faceva notare. Non mi puniva e non mi rimproverava: cercava di farmi capire dove avevo sbagliato.» Questo approccio razionale alla disciplina caratterizza anche i genitori degli adolescenti che non compiono atti criminali e delle persone originali che mettono in questione l’ortodossia della loro professione.
Adam Grant