Per esempio la progettazione di qualità risponde al principio dell’unità stilistica, della coerenza del linguaggio compositivo…
Il sistema nervoso risponde ad una esigenza principale: fare meno fatica possibile per risparmiare energia per le varie attività. Progettare spazi che tendano a questo, significa per esempio usare uno stesso codice formale. L’unità stilistica “fa felice” il nostro sistema nervoso e quindi la persona a cui appartiene, perché semplifica la comprensione e la sua “gestione” percettiva dello spazio.
Semplificare la decodificazione dello spazio tranquillizza il sistema nervoso, così come l’utilizzo di forme risolte, peraltro utilizzate spesso dall’architettura classica. Un quadrato, un cerchio e un ottagono sono forme semplici, di immediata comprensione, archetipiche, cioè già presenti quasi a livello genetico oserei dire, che danno una sensazione di stabilità ed equilibrio, mentre le linee oblique sono instabili, in tensione, predisposte a “cadere”, non adatte a situazioni di pace e di respiro.