Il potere inesprimibile dell'architettura
Perché l'architettura faticherà sempre ad aggiudicarsi le risorse altrimenti destinate a necessità più impellenti.
È difficile perorare la causa delle spese per la ricostruzione di una strada che è sì, squallida, ma fa il suo dovere. È imbarazzante dover difendere, di fronte a bisogni più concreti, i benefici che deriverebbero dal raddrizzamento di un lampione storto o dalla sostituzione di una finestra che stona con il resto.
La bella architettura non presenta i vantaggi indiscutibili di un vaccino o di una ciotola di riso e per questo motivo non acquisterà mai rilevanza politica e non diventerà mai una priorità, perché anche se potessimo rimodellare tutte le opere dell’edilizia umana, con sforzi e sacrifici costanti, fino a emulare piazza San Marco, anche se potessimo trascorrere il resto della nostra vita nella Villa Rotonda del Palladio o nella Glass House di Philip Johnson, continueremmo comunque a essere spesso di cattivo umore.
A. de Botton
dal libro “Architettura e felicità”