È necessario che la progettazione dell’ambiente cambi per poter sostenere la facilità del movimento. Per esempio pavimenti lisci o riscaldati possono diventare uno standard di un design con consapevolezza corporea. Questi cambiamenti implicano che coloro che si occupano di architettura e di architettura d’interni scambino idee e opinioni con chi si occupa di somatica. Scarpe e abiti dovranno cambiare per permettere più movimento e questo richiederà un nuovo approccio da parte degli stilisti. Quando gli strumenti diventeranno più consapevoli del corpo, come è avvenuto nello sviluppo delle forbici e delle maniglie, tutti ne beneficeranno.
Il corpo ha un contatto diretto con i mobili e in modo particolare con le sedie che in genere riducono i movimenti. Gli stilisti di moda, i designer di prodotti e i progettisti ambientali devono essere spinti verso la consapevolezza corporea così che possano progettare un modo di vivere basato sul movimento, sul flusso, sul fluire, sul cambiamento piuttosto che sulla staticità degli oggetti.
Progettare un ambiente che dia libertà al movimento significa cambiare gli schemi del potere e permettere alle persone di conformarsi ad essi. Gli individui devono essere considerati capaci di sapere quando hanno bisogno di muoversi senza che questo venga interpretato come un segno di irriverenza o disordine. Conseguentemente progettare la vita sociale attorno al movimento implica cambiamenti sia nella politica che nell’ambiente. Quale dei due viene prima ci porta al problema del “prima l’uovo o la gallina?” e noi proponiamo di iniziare con la progettazione anche se riconosciamo quanto sia importante l’atteggiamento e l’influenza reciproca fra politica e progettazione. Sia l’educazione che oggetti migliori sono parte di uno stile di vita consapevole del corpo. Perciò la formulazione di proposte relative a come promuovere un insieme di programmi educativi e di design di prodotti sarà parte del nostro incontro.