Design antidepressione
Come il design cambia la nostra neurochimica.
Quando cambia la mente cambia anche il corpo e inevitabilmente la percezione dello spazio. Però è vero anche il contrario. Quando l’occhio si posa su qualcosa di così armonico come un giardino zen si prova una sensazione fisica chiara, forte e inaspettata, di apertura del centro del cervello. Ci sentiamo «centrati», andiamo verso le parti centrali del cervello, verso l’interno, e nel corpo si apre il livello viscerale profondo.

Mentre se guardiamo qualcosa che richiede riconoscimento, interpretazione, forme complesse, spigolose o spezzate, forme complicate che non troviamo in natura e che il cervello non riconosce come ovvie, andiamo verso il pensiero, in altre parole verso la parte corticale del cervello, e l’interno del corpo rimane contratto.

Sappiamo che quando la serotonina manca si crea una condizione di depressione.

Ora se pensiamo che la maggior parte della serotonina è prodotta dall’intestino e che le viscere, in una condizione di tensione (corticale) si chiudono, mentre si aprono in una condizione di «centratura» (sottocorticale), possiamo facilmente capire come la condizione di relax attivi in pratica un flusso di serotonina e faciliti l’uscita dalla depressione.

Si riattiva una vitalità e una sensibilità che risana a livello fisico e psicologico e amplifica la percezione dell’aspetto spirituale della vita.

Jader Tolja
dal libro Una casa per te di E. Vukoviv - C. Scheve[:de]

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