Come abbiamo visto nel capitolo precedente, questi tre tipi di movimento sono anche tipici delle diverse fasi evolutive dell’essere umano. All’attivazione di queste tre modalità del sistema nervoso corrispondono quindi tre stati psicologici completamente diversi che, se permangono a lungo, tendono a strutturare a loro volta personalità molto differenti e atteggiamenti peculiari. La dimensione orizzontale evoca più facilmente condizioni di ‘visceralità’ e appartenenza così come quella verticale stimola il sistema nervoso corticale o il pensiero razionale e la differenziazione e la dimensione longitudinale il sistema muscolare e l’azione. Potrebbe essere interessante a questo punto chiedersi se certe forme spaziali non siano così diverse proprio perché derivano da modi di essere diversi e quanto a loro volta siano ancora in grado di evocare stati di coscienza diversi in chi vi si ferma o vi abita? Bologna e Torino, per citare due città caratterizzate da linee prevalenti differenti, sono così diverse anche perché chi le ha costruite era così differente? E quando andiamo in due città così diverse, siamo veramente gli stessi di prima o cambiamo a livello neurologico, fisico e psicologico?