Cibarsi di un luogo
La differenza che c'è tra vedere e notare, tra vedere e possedere.
Arrivare a possedere veramente una visione significa compiere uno sforzo consapevole per notare gli elementi e la struttura che la compongono.

Per vedere un po’ di bellezza non abbiamo che da aprire gli occhi, ma la durata di questa bellezza nel nostro ricordo dipende dall’intenzionalità con cui le siamo andati incontro. La macchina fotografica confonde la differenza che c’è tra vedere e notare, tra vedere e possedere, e se da un lato è un ineguagliabile strumento di conoscenza, dall’altro rischia, per assurdo, di far apparire superfluo lo sforzo di acquisizione della conoscenza stessa.

La macchina fotografica infatti ci porta a credere di aver fatto il nostro lavoro con un semplice clic, mentre per cibarci davvero di un luogo, per esempio un terreno boscoso, dobbiamo porci domande quali «In che modo steli e fusto sono collegati alle radici?», «Da dove viene la foschia?», «Perché un albero sembra più scuro di un altro? » — domande implicitamente sollevate ed evase nel momento in cui si realizza uno schizzo per un disegno.

A. De Botton
Dal libro: L’arte di viaggiare