Arredare per sottrazione
Con l’invecchiamento vi è un processo di selezione, di sottrazione, si taglia ciò che non conta veramente.
Nell’evoluzione, sia sociale sia personale, c'è bisogno di partire dal sottocorticale, di andare al corticale e di ritornare al sottocorticale. Il bambino è tutto istinto, tutto corporeità, è sottocorticale. L’adolescente ha la massima capacità di astrazione, è corticale.
I giovanissimi sono i migliori programmatori di computer, i migliori fisici. Il bambino ha bisogno di un ambiente morbido, l’adolescente ingombra il proprio spazio con immagini dell’io: mazze da hockey, poster di star del cinema, della politica, della musica, come a dire guarda che io faccio questo e quello, che questi sono i miei miti.
Il suo arredamento è tutto un urlo all’affermazione della propria identità. Necessario. Con l’invecchiamento vi è un processo di selezione, di sottrazione, si taglia ciò che non conta veramente. La nostra società è come l’adolescente che ha riempito ogni angolo della sua camera con un’affermazione dell’io. Nella più sperduta valle montana si trovano poster pubblicitari, piloni della luce, casette a schiera. In un ambiente così sbilanciato mi sembra fondamentale ripulire gli spazi con un processo di sottrazione, non perché sia meglio, ma semplicemente per ristabilire un po’ di equilibrio. Abbiamo bisogno di interni e giardini dove l’attenzione possa diventare diffusa, aperta.
J. Tolja
dal libro Una casa per te di E. Vukoviv - C. Scheve