L’architettura, per comunicare i valori vitali dello spirito, deve apparire organica come il corpo. E un critico più grande di Vasari, Michelangelo stesso, toccò una verità più profonda, forse, di quel ch’egli pensasse, quando scrisse dell’architettura: “Colui che non possiede la figura umana, e specialmente l’anatomia di essa, non potrà mai intenderla”.