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Wordsworth, il più originale dei poeti,
era preso in giro per per il ritorno insistente del suo sguardo
su ciò che era già stato visto migliaia di volte precedentemente
in un tentativo di vederlo per la prima volta.
E' in un contesto simile
che una persona può apprezzare l'aforisma di Steiner
secondo il quale "l'originalità è antitetica alla novità".
Iain McGilchrist
Cosa penserebbe di noi la gente se ci fermassimo a guardare qualcosa per questo tempo?
Ruskin era assai turbato dalla difficoltà con cui la gente si accorgeva dei dettagli, e deplorava la cecità e la fretta dei turisti moderni, specialmente quelli che andavano fieri di aver attraversato tutta l'Europa in treno in una sola settimana (servizio offerto per la prima volta nel 1862 dalla Thomas Cook): «Nessuno spostamento a centocinquanta chilometri l'ora ci renderà di un solo briciolo più forti, più felici o più saggi. Nel mondo sono sempre esistite più cose di quante gli uomini riuscissero a vedere, per quanto lentamente essi camminassero, e certo non le vedranno meglio andando più veloci.

A contare realmente sono la vista e il pensiero, non la velocità. La corsa rapida non giova al proiettile; e il passo lento non nuoce di sicuro all’uomo, poiché, se è veramente tale, la sua gloria non starà nell’andare, ma nell’essere».

Per comprendere meglio quanto sia grande la nostra abitudine alla disattenzione, immaginiamo cosa penserebbe di noi la gente se ci vedesse fermi a osservare un oggetto o un luogo per il tempo teoricamente necessario a disegnarlo: come minimo che siamo strani, magari anche un po’ pericolosi. Per disegnare un albero occorrono almeno dieci minuti di concentrazione totale, eppure anche davanti al più bello degli esemplari raramente ci tratteniamo più di un minuto.

A. De Botton
Dal libro: L’arte di viaggiare