Lorber studiò molti casi di idrocefalia (presenza di “acqua nel cervello”) e concluse che anche quando la maggior parte della corteccia (lo strato esterno del cervello) è mancante, la persona è in grado di condurre una vita normale. Citando Lorber, Roger Lewin scrive su Science: «Uno studente di questa università [la Sheffìeid University] che ha un QI di 126, si è laureato in matematica con lode, e dal punto di vista sociale è perfettamente normale. Ma virtualmente è un ragazzo senza cervello… La TAC ha rivelato che, invece dei normali 4,5 centimetri di tessuto cerebrale tra i ventricoli e la superficie della corteccia, c’è soltanto un sottile strato di circa 1 millimetro. Il suo cranio è occupato quasi completamente da liquido cerebrospinale».
Le conclusioni provocatorie di Lorber ci spingono a riconsiderare le nostre vecchie convinzioni sul modo in cui funziona il cervello e sui fondamenti fisici dell’intelligenza umana.