Vivere liberamente è una lotta: le identità diventano incerte. Versioni interiorizzate e irrilevanti delle leggi e delle tradizioni ci limitano: non c’è niente di così pericoloso come la sicurezza, che ci trattiene dal reinventarci e ricrearci. Il lavoro dell’immaginazione può apparire distruttivo e può annientare ciò a cui siamo più legati.
Naturalmente, se riusciamo a farlo, paghiamo i nostri piaceri con il senso di colpa. Alla fin fine, però, infelicità e disperazione sono più dispendiose e ci fanno ammalare. La follia dev’essere la nostra guida, ma non la nostra destinazione.