Il feed-back del corpo
Il feed-back corporeo, ha un ruolo fondamentale nella nostra percezione della realtà e nel nostro modo di rapportarci ad essa.
La maggior parte delle reazioni del nostro organismo, e del nostro cervello, alle situazioni, agli eventi, agli elementi che sono l’oggetto della nostra percezione, avvengono secondo processi non consapevoli. Le zone profonde del nostro cervello, e con queste il nostro corpo, reagiscono alle percezioni prima che noi abbiamo la coscienza di ciò che stiamo percependo, prima che tutte le informazioni vengano elaborate e ordinate dalla corteccia in una rappresentazione completa e cosciente del percepito, prima, cioè, che noi “sappiamo” quello che sta succedendo.

I sentimenti sono il livello cosciente e rielaborato delle nostre emozioni, il nostro “dare un nome” alle reazioni fisiche e fisiologiche che sperimentiamo durante la percezione.

Potremmo scandire schematicamente le tappe della nostra percezione in questo modo:

1. i nostri sensi carpiscono le informazioni dall’esterno e le inviano alle zone più profonde del nostro cervello (in particolare al talamo)

2. le informazioni vengono sommariamente elaborate ed inviate contemporaneamente sia alla nostra corteccia, sia, passando per l’amigdala, a tutto il resto del nostro corpo.

3. mentre la nostra corteccia elabora in modo approfondito tutte

le informazioni che le sono giunte dal talamo, il nostro corpo (i muscoli, ma anche le nostre viscere) ha già reagito.

4. le informazioni sulle reazioni avvenute, sia quelle fisiche immediate (cambiamenti della postura, movimenti repentini, immobilizzazione, ecc.) sia quelle fisiologiche (variazioni del respiro, del ritmo cardiaco, della sudorazione, della produzione ormonale, della contrazione delle viscere, ecc.) vengono a loro volta inviate alla nostra corteccia.

5. la parte destra della corteccia cerebrale, che ha un rapporto privilegiato con le zone più profonde del cervello, e anche con le viscere , sarà la prima a ricevere le informazioni relative alle reazioni avvenute, e sarà lei per prima a renderle coscienti e a renderci consapevoli della loro natura e della loro intensità.

6. la parte sinistra, invece, si impegnerà a catalogare le nostre reazioni immediate sotto un nome e a fronteggiare nel migliore dei modi la situazione.

Nota finale:

Ciò che emerge da questa schematizzazione, è che il divenire coscienti di un’emozione, non è immediatamente legato al nominarla, al saperle dare un nome. Il nome può essere considerato un aiuto alla catalogazione delle nostre esperienze e delle reazioni più opportune da mettere in atto; le prime caratteristiche dell’emozione di cui diveniamo consapevoli, però, sono la piacevolezza (o il disagio) che essa provoca nel nostro organismo e l’intensità di questa sensazione.

Veronica Vignati
da "Cervello destro cervello sinistro e percezione di sicurezza nello spazio" (tesi di laurea)