I benefici di un design consapevole del corpo
Designer e consumatori impareranno a vedere il dolore fisico insito in oggetti culturalmente contorti.
Più in generale la domanda è come far sì che una cultura moderna e industrializzata sia più consapevole del corpo. Nell’ambito di una tematica molto ampia abbiamo ristretto il focus sull’esplorazione del ruolo che un ambiente fisico ha nel creare consapevolezza corporea nella nostra vita quotidiana. L’ambiente in cui viviamo interagisce con il nostro corpo negli oggetti che tocchiamo, gli abiti che indossiamo, gli edifici in cui abitiamo, i panorami che ci circondano. Il design ci parla senza parole, dirige il nostro comportamento senza direttive scritte.

L’antropologo Edward T. Hall ha spiegato che la conoscenza non verbale “formale” è particolarmente potente (e difficile da cambiare) in quanto le lezioni intrinseche degli oggetti vengono inconsciamente assorbite. Conseguentemente progettare il mondo fisico è un modo deliberato di rinforzare o cambiare sentimenti, pensieri e comportamenti. In specifico vogliamo esplorare come il design, considerato nella sua accezione più ampia, possa legittimare e supportare un modo di vivere consapevole del corpo. Se rendessimo il mondo progettato, architettura compresa, più amico del corpo, molteplici sarebbero i benefici che ne deriverebbero nell’ambito della salute pubblica, in benessere psicologico, nella cooperazione socio-culturale, nella sostenibilità e nella bellezza.

Oltre ad influenzare i temi della salute pubblica, la consapevolezza corporea ed un uso efficiente sono positivi per la mente. Nel senso che l’equilibrio tra la mente e il sistema nervoso da una parte e gli altri aspetti della corporeità dall’altra ci aiuta psicologicamente, socialmente ed emotivamente. Le persone che sono in sintonia con il proprio corpo si percepiscono più calme, tolleranti, generose ed empatiche con gli altri, che non se vivessero in un mondo centrato sulla mente. Il benessere biologico diviene la base per le decisioni da parte dell’autorità che ha il potere di creare una vita sociale più partecipativa e meno autoritaria. Così la consapevolezza corporea riporta nella comunità importanti vantaggi. Inoltre aiuta la sostenibilità perché quando siamo più consapevoli dei nostri bisogni bio-sociali siamo più aperti ai bisogni di uno sviluppo compatibile e dell’equilibrio tra tutte le forze naturali che sostengono la vita sulla Terra.

Inoltre un design consapevole del corpo è bello. Deve sempre essere al passo coi tempi ma avendo una filosofia di fondo non è solamente uno stile. È bello perché è in armonia con le ossa lisce, flessibili, versatili; con le giunture, i muscoli, gli organi, la pelle, le ghiandole, il tessuto connettivo e i pattern di movimento del nostro corpo. Certamente il cambiamento di preferenze personali e standard estetici porteranno ad aspetti diversi per i molti gusti diversi. Differenti dimensioni per lo stesso corpo possono essere esaltate; per esempio l’abito chemisier ha una cucitura orizzontale per segnare la differenza tra la parte superiore e la parte inferiore del corpo mentre l’abito princess ha lunghe cuciture verticali che partono dai fianchi fino alla linea del seno perché il corpo sembri una colonna. Al giorno d’oggi per conformarsi con l’attuale retorica stilistica un design consapevole del corpo dovrebbe essere in un certo modo “cool” – stretto, modellante, stratificato e poco appariscente. Ma, indipendentemente dallo stile, in una cultura consapevole del corpo noi, guardando i tacchi alti, il corsetto o una sedia e riconoscendo il dolore che causano – non riusciremmo a continuare ad esclamare “Non sono stupendi!?”.

Designer e consumatori impareranno a vedere il dolore fisico insito in questi oggetti culturalmente contorti.

Galen Cranz