Sbroccare
Donne sull’orlo di un urlo.
Ieri, in bici, ho percorso un piccolo pezzo di strada secondaria contromano, andavo a passo d’uomo, una donna in auto mi ha gridato contro, agitando le braccia.

Sì ero in errore, ma non c’era pericolo per nessuno, e l’infrazione, non era proporzionale alla reazione della donna. Mi è arrivata forte la sensazione che quella donna fosse sull’orlo di una crisi ed è bastata una cosa fuori posto per farla saltare.

È una cosa molto diffusa avere come un urlo dentro, tenuto schiacciato, tappato e soffocato dentro  con tanto impiego di energia, poi ad un certo punto, per un pretesto qualsiasi, il tappo si stappa, l’energia esce tutta insieme, incontrollata, o almeno più violenta del necessario.

Per molte persone è un po’ come camminare come equilibristi, su un filo o sull’orlo di un burrone, tenendo tra le mani una brocca piena d’acqua, basta un movimento imprevisto e il vaso trabocca. Così si va avanti un inciampo dopo l’altro, pensando che la causa del malessere sia fuori, la colpa degli altri, delle cose fuori posto, delle bici contromano. È che con i ritmi della nostra società temo che gli equilibristi sull’orlo, vadano aumentando.

Forse sarebbe un buon inizio cominciare a fare spazio dentro, in modo che i fluidi, permeando ogni fessura, per allagare gli interstizi di tutto il corpo, si allontanino dall’orlo in modo che anche i pensieri abbiano più spazio e possa scorrere un poco più fluido, senza compressioni, o dighe che trattengono.

Oggi, per fortuna, ci sono molte pratiche terapeutiche e di lavoro corporeo o artistico che vanno in questa direzione.

Patrizia Belardi