Pseudo guru
Il problema di fondo degli pseudo guru è la confusione tra il Sé e l'Io.
Il fatto che il cervello possa essere educato, è qualcosa che viene confusa con una sorta di tendenza New Age che si rifà alla fisica quantistica e alle neuroscienze, solo per creare la mitologia di un potere illimitato dell'Io.

Non è tanto il fatto che queste affermazioni siano presentate con riferimento alla scienza, quanto piuttosto che le scoperte scientifiche – come la legge di attrazione, la plasticità del cervello, o la natura duale delle onde e delle particelle – vengano interpretate in modo da significare qualcosa che esula dal campo della ricerca.

Quel qualcosa generalmente è un messaggio di potenziamento dell’Io, al servizio della cultura del narcisismo: “Ecco il cosmo ed ecco il nostro meraviglioso cervello. Attingi al suo potere di attrarre salute, ricchezza, amore, successo e longevità. Alcuni – anche se non tutti – questi guru della New Age usano parole come evoluzione, coscienza superiore, Sé superiore, visualizzazione, manifestazione, pensiero positivo, energia psichica, omettendo però la parte più cruciale per chiunque sia veramente interessato a ottenere consapevolezza: l’assoluta necessità di esaminare la possibilità del fallimento, le emozioni oscure, le spinte regressive, e la disciplina necessaria per ottenere risultati – in altre parole tutto quello che richiede un reale processo di apprendimento con impegno e fatica.

Quello che questi “pseudo guru” stanno in realtà vendendo con grande promozione commerciale, è la beata ignoranza della ferita e del male, e il sogno infantile di una facile abbondanza e di un potere divino. I loro suggerimenti, irrefrenabilmente ottimistici, secondo cui chiunque può accedere al superpotere terapeutico del cervello, si accompagnano a una visione del Cosmo immaginato come il nostro personale campo di gioco.

Questo confonde il Sé (come lo intendeva Jung) con l’Io, e ha poco a che fare con un vero processo di trasformazione, e molto con un aspetto consumistico della cultura.

G. Paris
dal libro Cuori spezzati