Nelle persone sane di mente, quasi sempre uno dei momenti più profondamente liberatori della vita è rendersi conto di non essere indispensabili. Il genitore che si accorge di non essere il solo sostegno dei figli e anzi di impicciarne la corsa, il capo che scopre con sollievo un collaboratore più bravo di lui, l’adulto che finalmente asseconda i propri limiti anziché maledirli: ecco persone felici. Chi si ritiene indispensabile è una jattura per gli altri e un tormento per se stesso.