Buoni e cattivi
Per inserire le persone in queste due categorie è necessaria una certa dose di ingenuità.
Prima di cercar di sapere se qualcuno sia buono o cattivo, vogliamo essere certi che qualunque sia la risposta, quel tale se ne stia nell'una o nell'altra categoria senza muoversi.

Meglio ovviamente se è una persona buona, che ci pone delle domande e si ricorda dei nostri compleanni, ma se dovesse essere cattivo, e forse anche un poco perverso, allora potremmo facilmente imparare a tenercene alla larga, allontanarlo pensando che il mondo è vario e c’è posto per tutti – ben felici naturalmente di non dover dividere una branda con lui. Non è facile accettare che uno possa essere carino con la propria segretaria e tremendo con la consorte, intelligente in matematica e stupido in fatto di emozioni, grande nei sufflé e deludente nell’agnello.

Se plachiamo il nostro senso di colpa sociale iscrivendoci a un’associazione naturalista, non ci piacerà sapere che Hitler amava i bambini e gli animali. Se ci consideriamo sensibili perché ci commuove Biancaneve, non è bello che ci vengano a dire che è il film preferito di Idi Amin. Se amiamo la letteratura tedesca, ci disturba apprendere che le truppe che liberarono Auschwitz trovarono libri di Goethe sui tavoli degli ufficiali delle SS.

A. De Botton
Dal libro Il piacere di soffrire