Entrare in sintonia
Un aneddoto sulla sintonizzazione come prerequisito della comunicazione.
C’è un episodio che raccontava Milton Erickson quando doveva descrivere il momento in cui sviluppò l’idea dell’ipnosi, di cui è il padre. Che poi, l’ipnosi di Erickson non era altro che una capacità innata, che ha sviluppato con il tempo, di stabilire un contatto profondo con le persone, una capacità che gli permetteva di parlare al di là delle difese, come le definiva lui.

Uno degli episodi che citava, che raccontava per spiegare la nascita della sua idea, risaliva a quando da giovane lavorava come rappresentante. Il padre era agricoltore, lui viveva quindi in campagna e vendeva prodotti per lagricoltura. Girava da un contadino allaltro e questi in genere nemmeno lo ascoltavano, avevano altro da fare.

Un giorno stava parlando dei suoi prodotti con un contadino, lui annuiva ma nemmeno gli prestava attenzione. Lui, frustrato, ad un certo punto si interruppe. In quel momento erano accanto al recinto dei maiali; lui, che tante cose le aveva viste fare dal padre, prese un bastoncino da terra, lo spezzò e iniziò a grattare la schiena di una delle bestie. Il contadino si bloccò, lo guardò e gli chiese: Cos’è che mi stava dicendo?”.

In quel modo intuitivo, non razionale, Erickson ha creato un collegamento tra il suo mondo e quello del contadino. Si è “sintonizzato” sulla sua frequenza comunicativa. Sintonizzarsi è importante, permette di accedere a collegamenti esistenti ma di cui non siamo consapevoli.

Mariano Pizzimenti