Musica e propriocettività
Il miglioramento della prestazione musicale non avviene quando la mente tiene ma, paradossalmente, proprio quando lascia.
Si pensi al livello di autoconsapevolezza corporea che dobbiamo raggiungere nei confronti di alcune strutture contenute nella gola, nella testa, nel torace quando impariamo a cantare o suonare uno strumento a fiato.

Sviluppando, quindi, quella sensibilità propriocettiva che ci permette di prendere consapevolezza della posizione, del movimento di parti del nostro corpo, delle modalità con cui respiriamo. Ma soprattutto di prendere consapevolezza delle tensioni muscolari. Infatti una delle esperienza più significative di chi inizia ad apprendere una pratica musicale è quella di rendersi conto che il superamento delle difficoltà tecniche (cantare o suonare con strumenti a fiato, una nota acuta, eseguire passaggi pianistici impegnativi) è legato essenzialmente alla capacità di rilasciamento muscolare. Contrariamente a quanto una persona sarebbe pronta a fare (e fa inizialmente) di fronte a una difficoltà che sembra implicare uno «sforzo».

Giovanni Ansaldi