Dietro le quinte
Cosa si può scoprire dietro un mondo di sogni ed illusioni.
Quando si parla di danza classica, si pensa quasi sempre ad un mondo pieno di cigni e di principesse, di castelli e di amore. Per molti, la danza resta un sinonimo di femminilità e di purezza. Tranne forse per chi, in quel mondo, ci cresce e ci lavora. Perché quando cala il sipario, non si tratta più tanto di magia e di bellezza.

Quanto di sacrifici e di rinunce. E allora le quinte si aprono su una realtà ben differente, fatta soprattutto di determinazione e di forza di volontà per restare sempre agili e snelli. Per non parlare poi della competizione terribile cui si è costantemente sottoposti. E dello stress che si accumula per essere sempre all’altezza della situazione, per controllare il proprio corpo, per non lasciarsi andare né alla stanchezza né alla fame.

Allora perché meravigliarsi se poi tante ballerine soffrono di anoressia o di bulimia? Perché negare la realtà? Un po’ come nel mondo della moda. Dove a forza di voler essere sempre più magre, tante ragazze si riducono pelle e ossa. E ormai non è un mistero più per nessuno.

Certo, non si tratta di trovare un capro espiatorio o di diabolizzare alcune professioni o alcuni ambienti lavorativi. Per certi aspetti, non è colpa di nessuno. È questo il vero dramma dell’anoressia. Nessuno costringe una ragazza a non mangiare. Nessuno la spinge nel baratro, talvolta senza fondo, della disperazione. Sono loro, le “anoressiche”, che si ammalano da sole.

Come disse un giorno durante un’intervista un celebre fotografo, il mondo della moda è fatto di sogni e di illusioni e nessuno vuole vedere donne rotonde; se poi alcune modelle si ammalano, è perché sono particolarmente fragili; stilisti e passerelle non c’entrano niente… Peccato che quando sbarcano nell’universo della moda o della danza, tante ragazze siano ancora delle bambine. Peccato che, per molte di loro, la “voglia di riuscire” non vada poi di pari passo con la capacità di proteggersi.

Michela Marzano