La visibilità non è riconoscimento
Il bisogno di gloria deriva
da un senso di totale insicurezza circa il proprio valore,
dalla mancanza di fiducia in se stessi
Emil Cioran
Non c’è nessun legame logico o concettuale tra visibilità e riconoscimento. Anzi.
Talvolta è proprio a forza di voler compiacere tutti per accumulare i “mi piace” sui social network, che si finisce col perdere di vista chi si è, e quello in cui si crede veramente.

Quando il protagonismo si riduce alla notorietà effimera che si può conquistare sulla scena mediatica, i compromessi diventano il pane quotidiano. Ciò che conta non è la propria individualità, ma l’immagine di sé che si cerca di costruire alla ricerca del consenso. Se non si ha alcuna certezza di valere, d’altronde, sembra evidente cercare conferme continue e dipendere dalla sguardo altrui.

Se si “vale” solo in base al numero di follower che ci seguono, è difficile rinunciarci e smetterla di fare di tutto per conquistarli. Tutto pur di essere protagonisti. Tutto pur di non scomparire dalla scena. Anche se poi ci si svende per poco. E a forza di tradire e di tradirsi, ci si perde.

M. Marzano
(estratto da intervento al Festival Filosofia di Modena 2014)