La sensazione del bello
Ci sembra bello ciò che ha quelle qualità
che a noi mancano
o che riteniamo manchino alla società.
La ricchezza di informazioni che siamo abituati a dedurre dalle forme viventi aiuta a spiegare l'intensità dei sentimenti prodotti da stili architettonici.

Se soltanto un millimetro distingue la piega apatica di una bocca da quella benevola, è comprensibile che le diverse forme di due finestre o le linee di un tetto abbiano un peso notevole. E’ naturale, per noi, individuare sia i significati degli oggetti in mezzo ai quali viviamo sia quelli dei volti delle persone con cui trascorriamo il nostro tempo.

Avvertire che un edificio non esercita alcun fascino su di noi potrebbe significare che non ci piace il temperamento della creatura o dell’essere umano che oscuramente individuiamo in esso; al contrario, se lo definiamo bello forse sentiamo di essere in presenza di un carattere che, se prendesse vita, sarebbe di nostro gradimento. In fin dei conti ciò che cerchiamo in un’opera architettonica non è diverso da ciò che cerchiamo in un amico. Gli oggetti che definiamo belli sono versioni delle persone che amiamo.

A. De Botton